Al Pacino al SINA Centurion Palace durante la Mostra del cinema di Venezia 2017

Non indossa badge con il nome né divise d’ordinanza: Simona Luciani, direttore marketing dei Sina Hotels di Venezia (Centurion Palace e Palazzo Sant’Angelo), accoglie gli ospiti non come clienti, ma amici o familiari. È lei a far sentire a proprio agio chiunque arrivi in barca (i classici taxi boat chiamati lance). Per lei sono tutte star, anche se di quelle con status da VIP ne ha viste davvero tante, da Al Pacino a Daniel “Harry Potter” Radcliffe. In particolare il SINA Centurion Palace, cinque stelle lusso sul Canal Grande, ospita durante la Mostra del cinema di Venezia party privati, eventi esclusivi e vernissage per il jet set hollywoodiano e made in Italy. Quest’anno tra gli appuntamenti in programma anche le premiazioni, da Isabelle Huppert per Filming Italy a Nina Zilli, presidente di giuria per i Soundtrack Stars Award.

Carlo Verdone e Spike Lee al Sina Centurion Palace

Questa donna dalle risorse inesauribili – pare che riesca perfino a dormire ma nessuno ne ha la certezza, perché la si vede sempre indaffarata per i corridoi dell’hotel – tira fuori dal cilindro ogni genere di trovata per regalare un tocco di magia e originalità al soggiorno di ciascuno. Per Venice People ha sfogliato l’album dei ricordi, tra episodi inediti e situazioni incredibili (qui le altre interviste della rubrica alla giornalista Paola Casella della Settimana della critica; Susanna Maurandi, top event manager; il critico Emanuele Rauco, selezionatore del festival; Tino Vettorello, chef della Terrazza Biennale; Gianrico Esposito, general manager dell’Hotel Danieli di Venezia; Chiara Sannino, talent handler della madrina; Tiziana Rocca, creatrice del Filming Italy Award; Laura Aimone, responsabile delle delegazioni).

Naomi Watts e Liev Schreiber a cena in hotel durante la Mostra

Chi la conosce non ricorda un singolo sbuffo, una risposta condiscendente e neppure un’alzata di sopracciglia. Precisa eppure flessibile, sempre presente eppure invisibile (nell’articolo c’è una delle rarissime foto in cui compare), affabile senza essere invadente, incarna la perfetta padrona di casa, anche se nel suo caso si tratta di una dimora extra lusso affacciata sulla Laguna.

Prima del SINA, si è occupata in ruoli simili in altre strutture ricettive? 

Prima di SINA facevo il lavoro opposto, studiavo le destinazioni e lanciavo sul mercato italiano le opportunità di visitare luoghi e quindi contrattavo anche con gli alberghi, le compagnie aeree, tutte le escursioni che si potevano fare in una città, un paese o una nazione e poi curavo il prodotto che andava in vendita nelle agenzie di viaggio, ma stiamo parlando di più di 20 anni quando dove viaggiare era completamente diverso da oggi, all’epoca il viaggiatore si differenziava dal turista, almeno per i prodotti che seguivo io. 

Luca Zingaretti e Luisa Ranieri in arrivo in barca

Com’è arrivata la scelta di lavorare nell’ospitalità?

In maniera casuale: studiando le lingue mi son trovata a collaborare con un grande gruppo francese, famoso in tutto il mondo, Nouvelles Frontieres, e da lì poi sono arrivati i viaggi, gli alberghi, gli eventi… insomma tutto quello che poi in altra forma faccio oggi. Nato come un percorso non programmato e bellissimo che mi è sembrato naturale fare perché lo vivo con piacere e non come fosse un lavoro. Devo amare questo mestiere per farlo perché ha orari e ritmi fuori dal comune e riesci a seguirli solo se sei predisposto. Io mi ci sento perfettamente a mio agio, ogni giorno impari cose nuove, conosci persone diverse e sei in continua evoluzione. 

Cos’è essenziale, a suo avviso, per chi si occupa di ospitalità?

Essere ospitali vuol dire ricevere e accogliere volentieri, con cortesia e affabilità, e per far questo devo conoscere il cliente, le sue abitudini, cosa preferisce e cosa ama. E allora bisogna documentarsi il più possibile e a volte bisogna essere anche un po’ psicologi, capire e sentire i bisogni di chi hai davanti per soddisfarli per quanto si può. A volte mi chiedo: “Cosa serve al cliente per sentirsi bene come a casa sua?”. Le stesse cose che desideriamo noi, di solito cose semplici.  Sentirsi a proprio agio in un luogo vuol dire averlo fatto proprio e perché accada in un hotel bisogna fornire le comodità che uno avrebbe a casa sua con un tocco di originalità in più.

James Franco riceve il Premio Mimmo Rotella

Il gruppo SINA Hotels ha un fiore all’occhiello?

Oserei dire che il gruppo non ha un solo fiore all’occhiello ma un rigoglioso mazzo di fiori, ognuno è unico e speciale. Il Sina Centurion Palace di Venezia ha il pregio di aver osato – in una città conosciuta ed unica in tutto il mondo –  per andare controtendenza rispetto allo stile classico veneziano, ha incastonato un design moderno in un palazzo antico, con colori e forme avant gard con una forte personalità. Tutti ci dicevamo che non è azzerato come stile per Venezia perché chi visita questi luoghi cerca uno stile classico, invece il nostro hotel è diventato la meta preferita degli amanti dell’arte, del design e del bel vivere, infatti chi arriva da noi si riconosce subito e si distingue già all’arrivo, nel look e nella cultura. Siamo fortunati, abbiamo una clientela bellissima, oltre che molto fedele.  

La corte del SINA Centurion Palace

Durante la Mostra del cinema l’hotel avrà come ospiti celebrity internazionali ed eventi particolarmente glamour e prestigiosi. Ci sono particolari accorgimenti o trattamenti che vengono realizzati in occasione del festival?

Ormai siamo la casa delle star, il loro salotto privato e vengono da noi per stare tra di loro, mi fa sorridere la lista degli arrivi dei prossimi giorni, sono tutti nomi noti tranne quelli che non conduci a un personaggio per poi scoprire che in realtà si tratta di un nickname di qualche vip, che prenota con pseudonimo come si usa per le super celebrity. L’unica coccola in più durante il festival è la cinema gift room, soprannominata da noi “mondo dei balocchi”, dove si godono trucco parrucco e vari regali. E per l’edizione 2019 della Mostra di Venezia abbiamo il nuovo stile in cucina dello chef Giancarlo Bellino.

Il SINA Centurion Palace sul Canal Grande a Venezia

Un caro ricordo legato ad un ospite vip?

Ne ho moltissimi… Per Al Pacino che ama le mozzarelle, il direttore e lo chef le hanno fatte arrivare da Battibaglia. Ricordo Daniel “Harry Potter” Radcliffe che si rilassava nella nostra corte o Matt Dillon che socializzava con lo staff e si faceva dare consigli per i luoghi migliori in cui acquistare colori e pennelli per dipingere. Matteo Garrone amava appartarsi a mangiare con suo figlio e un amico del figlio sentendosi a casa. Terry Gilliam si fotografa da solo nei punti più originali dell’hotel e i coniugi Colin e LiIvia Firth tornano spesso, discreti ed elegantissimi, con un carisma sprigionato sempre al loro passaggio silenzioso e al comportamento informale. Il primo cliente vip in assoluto è stato Raoul Bova, non eravamo ancora neanche pronti con il Guest book e ricordo che i ringraziamenti me li mandati via messaggio sul cellulare. Ora che ci penso dovrei stamparlo e metterlo nella prima pagina del libro di quell’anno. Gli ospiti che mi hanno affascinato di più restano però gli astronauti. Quanti di noi hanno l’occasione di conoscerne uno dal vivo? Ecco, noi abbiamo avuto questo onore durante il Venezia. 

La suite del SINA Centurion Palace che ospita la Cinema Gift Room

Situazioni “magiche”?

Capita spesso che gli ospiti improvvisino mini concerti solo per noi. È accaduto a Venezia con Arisa e Marco Mengoni prima che fossero famosi e al Bernini Bristol di Roma, dove Woody Allen faceva un break dalle riprese per suonare con un duo di musicisti che si porta sempre dietro in giro per il mondo. Nell’hotel di Perugia durante Umbria Jazz capita di tutto, come Liza Minelli che canticchiava bevendo un drink al bar. 

Un messaggio a chi non ha ancora avuto la fortuna di essere vostro ospite? 

Vi diamo il benvenuto: chi varca quella soglia non vuole più andar via e quasi sempre ritorna, quindi vi aspettiamo!