La diva di Hunger Games Jennifer Lawrence è assolutamente inarrestabile. E l'Oscar le ha regalato una specie d'immunità ad Hollywood

La mia esperienza più impavida è stato lo skydiving, ma nell’Arena degli Hunger Games avrei resistito appena dieci minuti! (Jennifer Lawrence)

Poche celebrity riescono a spiazzare come Jennifer Lawrence, o almeno la versione durante gli Hunger Games e in periodo post-Oscar. Prima che diventasse germofobica e mettesse distanze siderali tra sé e il resto del mondo, si comportava da ragazzotta di campagna, spontanea e senza filtri. E, a parte qualche gestaccio alle cerimonie ufficiali, piaceva proprio per questo. Se ne fregava della taglia XXXXS imposta dallo showbusiness e non ha voluto dimagrire neppure per interpretare Katniss, che nei giochi della fame appunto vive di stenti nel Distretto 12, il più povero nel mondo postapocalittico descritto dalla saga. Quando è venuta alla Festa del Cinema di Roma a presentare il secondo capitolo del franchise era in pieno jet leg: il tour europeo le ha imposto cinque nazioni in cinque giorni e non stupisce che sia stata ricoverata una volta tornata a Los Angeles. In una caldissima ottobrata capitolina riusciva a dormire con gli occhi aperti mentre le parlavo, dopo essersi tolta i tacchi e aver deciso di raggomitolarsi sul divano accanto all’amico Josh Hutcherson. Quanta tenerezza!
Un collega italiano residente negli Stati Uniti mi ha raccontato di averle portato una lasagna fatta in casa dalla moglie durante l’incontro per la promozione della stessa pellicola e lei, a dispetto delle minacce dell’entourage, non ha fatto complimenti.

ROME, ITALY – NOVEMBER 14: Actress Jennifer Lawrence attends the ‘The Hunger Games: Catching Fire’ Premiere during The 8th Rome Film Festival at Auditorium Parco Della Musica on November 14, 2013 in Rome, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images) *** Local Caption *** Jennifer Lawrence

Il pubblico – che l’ha amata prima che inanellasse ruoli discutili e ascendesse all’Olimpo hollywoodiano abbracciando vizi e vezzi dei suoi abitanti – spera che quella spensieratezza prima o poi faccia nuovamente capolino.

Perché c’è gente disposta a dormire all’aperto pur di incontrarla?
I giovani sono affamati di eroi in storie capaci di raccontare la realtà, come i danni della guerra o il pericoloso potere dei media mescolati alla politica. La campagna mediatica di Barack Obama, ad esempio,ha trasformatoun presidente in celebrità.

I party di Capitol City nel film ricordano gli eventi hollywoodiani: anche lei, come Katniss, indossa un sorriso forzato?

No, sono davvero emozionata quando incontro i fan sul red carpet: sono loro che mi permettono di fare un lavoro che amo.

È coraggiosa come lei?
La mia esperienza più impavida è stato lo skydiving, ma nell’Arena degli Hunger Games avrei resistito appena dieci minuti!

I riconoscimenti l’hanno cambiata?
Il Premio Marcello Mastroianni è stato il momento più emozionante della mia carriera, ma, anche se le statuette fanno piacere, dopo l’Oscar sono rimasta la stessa.

Nessuna ansia o pressione?
Non ho mai fatto incubi sul mio mestiere: quando esco dal set lo lascio alle spalle. A volte mi chiedo che senso abbia un autografo ouna foto, ma se migliora la giornata degli altri allora ha un valore.

A chi va il grazie maggiore?

Ai miei genitori, che hanno sempre scommesso su di me, e ai miei fratelli maggiori che mi tiravano sempre giù dal letto prestissimo insegnandomi a non oziare.

Quale commento l’ha ferita di più?

A inizio carriera, quando ero una ragazzina, mi hanno consigliato di perdere peso spezzandomi il cuore. Colpa dello showbusiness che propone l’idea del corpo perfetto e spinge le persone a paragonarsi alle star.

JENNIFER-MANIA
Jennifer Lawrence alterna lo status di ambasciatrice di stile, in quanto testimonial Dior, a quello di  regina di gaffe, come la caduta sul palco degli Oscar prima di stringere in mano l’ambita statuetta. Al secondo posto dopo Sandra Bullock tra le attrici più pagate di Hollywood secondo Forbes, vanta svariati primati, un po’ come la sua Katniss, sopravvissuta per due volte agli Hunger Games. Memorabili le battute durante le interviste: sia lei che i colleghi Josh Hutcherson e Liam Hemsworth, dopo i baci da copione, avrebbero l’herpes. A detta dell’ex fidanzato di Miley Cyrus, invece, queste effusioni si sono rivelate “disgustose”: la collega, infatti, si diverte a mangiare tonno o aglio prima dei ciak. Il merito dell successo della saga, quindi, va, oltre che ai romanzi di Suzanne Collins (Mondadori) all’affetto che il cast si è conquistato tra i fan. Stasera i “tributi” romani del sito Distretto13 sono invitati ad un’anteprima speciale con sorprese per dare inizio alla “ribellione” sui social: #LaGhiandaiaÈViva.

L’intervista integrale è stata pubblicata sul quotidiano free press nazionale “Leggo” del 15 novembre 2013