Il Festival della TV di Monte-Carlo è un tappeto rosso ininterrotto: ecco i dietro le quinte della settimana monegasca in compagnia di 213 vip
48e FESTIVAL DE TELEVISION DE MONTE-CARLO Photocall Mercredi 11 juin 2008 ©Festival de Television de Monte-Carlo LISA EDELSTEIN

Un tappeto rosso ininterrotto lungo quattro giorni ha accompagnato il Festival de Tv 2008 di Montecarlo, quest’anno giunto all’edizione numero 48. Lo hanno attraversato 213 vip e TFM non poteva perdersi l’occasione di “monopolizzare” alcune delle star telefilmiche più glamour. La proporzione è una a dieci, vi pare poco? Non se considerate che in due giorni i nostri microfoni hanno raccolto i racconti di 23 artisti da tutto il mondo: eccetto Jorge Garcia (Lost), Sofia Milos (C.S.I.: Miami) ed Eric Close (Senza Traccia) tutti loro erano al debutto a questo evento, come la sottoscritta, d’altronde.

Partiamo subito, allora, con i retroscena, ossia con la parte più divertente di manifestazioni di questo genere. Quello che le telecamere mandano in onda lo abbiamo sotto gli occhi, mentre tutto ciò che accade a luci spente e lontano dai flash dei fotografi o dai registratori dei giornalisti passa sotto silenzio. Almeno finora.

A chi conosce il posto risparmio la descrizione del Casinò (con visitatori russi dalle bende nere sugli occhi), il racconto dei defibrillatori agli angoli delle strade e degli hotel con tante stelle che nemmeno il firmamento riesce a contare, con luci luminose intorno ai tronchi degli alberi (è già Natale?) e su ogni scalino fino all’ingresso. Lì la stampa può dilettarsi in piacevoli aperitivi (le foto mi sono testimoni, ma per ora rimangono sul mio pc…) a base di champagne e tartine minuscole contenenti intrugli verdi di verdura e pesci strani, probabilmente esotici.

48E FESTIVAL DE TELEVISION DE MONTE-CARLO PHOTOCALLS MARDI 10/06/2008 ©Festival de Television de Monte-Carlo DAVID BOREANAZ

E arriviamo al cuore del Festival, saltando i red carpet di cui sopra dove tutti sono favolosamente perfetti, con qualche eccezione: David Boreanaz (Bones, Angel e Buffy), ad esempio, “ruba” la macchinetta ad un fotografo improvvisandosi paparazzo (che sia stato un trucco per distogliere l’attenzione dai suoi immancabili calzini verde pistacchio?): Intanto Jorge Garcia e Andrew Naveen (Lost) si appostano davanti alle palme del tappeto rosso fingendo di espletare i propri bisogni voltando le spalle ai flash. Poco dopo Michael Urie (Ugly Betty) si nasconde sotto il divano argentato del photocall per poi smontarlo successivamente. In conferenza stampa, infatti, ci saltellava sopra distraendo la collega di set Becki Newton (con mamma Jennifer a seguito) e scattandole foto con l’iPhone durante l’intervista. Chissà che non finiscano su qualche blog dove l’attore burlone si prende gioco di noi? Per ora impossibile a sapersi. Mi ricorda il nostro primo incontro a Los Angeles sul set di Mode (per chi non lo sapesse, gli studi si trasferiranno a New York nella prossima stagione!) quando entrambi salivano sui tavoli correndo per i corridoi e cantando allegramente.

Re e regine al top

Non sono stati gli unici a dar libero sfogo alle corde vocali, però: l’esilarante George Eads (C.S.I.) ci ha dilettato con un motivetto che Quentin Tarantino gli canticchiava mentre dirigeva gli episodi del telefilm. Pochi attimi dopo, invece, ci ha lasciati senza parole con il racconto di un’incursione armata a casa sua quando era solo un ragazzo. Da Eads c’è da aspettarselo: con il faccione rubicondo e quell’abbigliamento da bancario – giacca esclusa –  passava dal serio al faceto in un secondo, distraendo non poco con un marcato accento texano (impossibile non immaginarselo nel frattempo con un cappello da cowboy in testa durante un rodeo!). Il suo collega sulle scene del crimine, questa volta di Miami, Adam Rodriguez ha mantenuto uno stile diverso, pur con la stessa loquacità: gli occhi lucidi lasciavano trasparire un mondo intero di emozioni.

48e FESTIVAL DE TELEVISION DE MONTE-CARLO PHOTOCALL JEUDI 12/06/2008 ©FESTIVAL DE TELEVISION DE MONTE-CARLO SOFIA MILOS

Chi, invece, appare come una regina di ghiaccio è la dottoressa Cuddy di House, Lisa Eldestein: anche seduta continua a girare il capo come un girasole a tutti i flash che incontra e il rito dura parecchi minuti prima che un torcicollo – questa la nostra diagnosi approssimativa – la costringa all’immobilità. Risposte brevi e calibrate pronunciate con studio impeccabile, simili a quelle di un’altra star navigata della tv, Dana Delany, che al tempo rifiutò il ruolo di Bree in Desperate Housewives, salvo poi tornare a Wisteria Lane in altre vesti. Eleganza e misura sono anche le parole d’ordine di Miranda Otto (Cashmire Mafia e The Starter Wife), mentre Laura Harring (The Shield) si rivela a sorpresa una grande affabulatrice, capace di stregare con una voce da sirena. Tecnica di seduzione opposta a quella di Gina Holden (Flash Gordon): senza gioielli, trucco né abiti ricercati si è messa a ridere e scherzare come se fosse nel salotto di casa sua, proprio come il collega di set Eric Jonhson, con evidenti problemi di accostamenti cromatici. Tate Donovan (Damages, The O.C.) ed Eric Close (Senza Traccia) usano il sorriso per glissare domande spinose, mentre Laura Prepon (October Road, That ’70s Show), in giro con la sorella, sembra appena uscita per andare al supermercato, per poi fare un salto a salutare, senza dilungarsi però in chiacchiere inutili. I suoi colleghi di set Geoff Stults (Settimo Cielo) e Bryan Greenberg (One Tree Hill) sembrano due compagni di merenda: disponibili, solari e perfino divertiti dal vedere su una copia di TFM la recensione di October Road, si sono dilungati oltre il tempo stabilito per chiacchierare in maniera disinvolta. Oltre la metà degli artisti presenti è andato in giro per ore con la copia del magazine sotto il braccio (nei prossimi numeri vi proporremo testimonianza fotografica!) e non sono stati i soli. Ricordate il reportage sul numero di dicembre che ripercorreva il viaggio per i set Disney di Los Angeles? Alcune delle immagini con il nostro giornale nella redazione di Ugly Betty o Dirt, ad esempio, hanno fatto il giro del mondo. Se credete che stia esagerando provate a spulciare la rubrica Sleeping in Hollywood di Nicky Manson su People versione sudafricana…

48e FESTIVAL DE TELEVISION DE MONTE-CARLO Photocall Mercredi 11 juin 2008 ©Festival de Television de Monte-Carlo NEWTON BECKI; URIE MICKAEL

Ma torniamo ai nostri bilanci: la sorpresa più piacevole si chiama David Krumholtz. Dalle svariate interviste da lui rilasciate avevo immaginato un saputello un po’ noioso e invece mi sono ritrovata davanti un ragazzo appassionato, curioso e molto ben educato. L’incontro con il produttore di Tao Due, Pietro Valsecchi, si è trasformato invece in un trattato di sociologia: quest’uomo, vera e propria valanga di idee, ha promesso ancora più innovazione e, per inciso, una nuova serie de I Liceali, di cui siamo diventati golosi.

I trenta minuti in compagnia di Mel B, secondo cui le Spice Girls non si sono mai sciolte, hanno dato un senso alle parole revisionismo e segretezza: non c’era nessuno argomento su cui la showgirl potesse pronunciarsi e ogni sua dichiarazione passata , di conseguenza, lei si è dichiarata convinta che non le appartenesse. A colpi di “I enjoy my life and I enjoy my kids” and “Everything changes” si è congedata con uno stuolo di assistenti al seguito ma non prima di riverlarmi una profonda verità. Quando le ho chiesto dove si vedesse fra 10 anni ha risposto che di certo non indosserà lo stesso abito di quel giorno (che si sia accorta che il bianco in periodo post allattamento non sia il massimo?).

Vero e colpo di fulmine, poi, per Sofia Milos e non solo perché intercalava la parlata romana all’inglese istituzionale. Elegante senza essere sopra le righe (abito rosso in pizzo della stilista irlandese Louise Kennedy e gioielli Damiami, che, parole sue, sono un must), radiosa per il premio alla carriera appena conquistato (meritatamente) e mediterranea nel modo di salutare (si è presentata a tutti i giornalisti, uno per uno, con una vigorosa stretta di mano), di gesticolare e di scegliere la luce giusta anche durante il rito degli autografi, incarna la donna moderna decisa ma mai aggressiva. E i peccatucci di vanità la rendono ancora più diva, come Lee Pace (Pushing Daises), un vero gentleman con pashmina, dotato di una memoria da pachiderma, non solo fotografica. Al collega di TFM Matteo Conti ha ricordato la domanda che gli aveva posto durante il junket Warner a Londra. So cosa state pensando, che anche i giornalisti sono vanesi e gongolano se un attore apprezza un articolo o un’intervista. Che abbiamo subito anche noi la sindrome delle star? Se così fosse, chiediamo venia…

L’articolo è stato pubblicato sul mensile “Telefilm Magazine”, numero 42, luglio-agosto 2008