Due guru della moda hanno ricreato lo stile Capitol City a Lucca Comics and Games. Ecco il segreto di un look sorprendente…

Per sentirsi belli bisogna apparire allegri (Stefano Bongarzon

Ecco come in poche ore Lucca Comics and Games si è trasformata in Capitol City: questa rivoluzione di stile è merito di due guru della moda che hanno ricreato le atmosfere di Hunger Games: La ragazza di fuoco e ce lo raccontano…

 “Capitol City anticipa il trend del futuro”: lo racconta il look creator Stefano Bongarzone, consulente di star come Francesca Neri, Anna Marchesini e Anita Caprioli e curatore della rubrica “Alla maniera di…” su Uno Mattina. “Punta su uno spiccato senso della femminilità attraverso il fantastico. Dopotutto la fantasia vuol dire proprio riappropriarsi di se stessi. Per sentirsi belli bisogna apparire allegri”.

 “Il film insegna come usare l’immagine – parole sue – per stare bene con se stessi e vincere una battaglia, come fa Katniss. La grande morale è questa: la moda ci ha sempre salvato e continuerà a farlo. La protagonista trasmette una forza incredibile che viene dalla sua personalità. I cittadini di Capitol City mostrano il loro potere attraverso gli abiti perché il look diventa ispirazione, ma la bellezza deve corrispondere all’interiorità. Bisogna sfoderare il coraggio di mostrare quello che si ha dentro”.  

“La moda è sperimentazione – spiega Fabrizio Crispino, stylist, esperto di istant fashion e consulente d’immagine per stelle come Ilary Blasi – e i costumi del film sono una grande ispirazioni. Futuristici ma dai sapori retro, con tessuti ricercati dal pizzo allo chiffon, sfoderano tanti colori, su cui spiccano il rosso fuoco, il fuxia, il fango e il tono bruciato, grandi anticipazioni delle passerelle 2013/2014.  Non c’è niente di meglio dell’esprimersi attraverso queste tonalità sgargianti. Katniss, invece, da grande guerriera, esprime in pieno l’essenza della donna moderna”.

Effie rules

Il guardaroba di Effie (Elizabeth Banks) è quasi interamente opera dello stilista Alexander McQueen, che ha twittato con orgoglio la notizia poco tempo fa. Abbiamo scelto tre minidress sorprendenti dal suo armadio: durante la Mietitura porta un po’ di leggerezza con le tonalità arancio e gli inserti farfalla, alla festa a casa del Presidente Snow sfoggia una vaporosa mise lavanda mentre punta sul fuxia per intrattenere Peeta e Katniss nel viaggio verso gli Hunger Games.

Il look di Jennifer Lawrence

Lontana dai red carpet e dai party, Jennifer Lawrence sceglie uno stile semplice e raffinato, con capi basic che sono facili da abbinare e comodi da indossare. Possiamo sbirciare nel suo guardaroba e prendere spunto dalle scelte della biondina di Hunger Games ricreandole in 5, semplici, mosse.

UNO. SCARPE COMODE: Jen cammina scalza o con i tacchi in mano, quando i piedi non ce la fanno più. Meglio, allora, portare in borsa le ballerine ripiegabili di riserva, come le Footzyrolls.

DUE. ACCESSORI DI CLASSE:  Troppi accessori rischiano di ottenere l’effetto “lampadario”: meglio indossare gioielli dalle linee essenziali, ma di gran classe, come insegna Liu Jo.

TRE. TRUCCO BASIC: Mai dimenticare il make up, ma non esagerare. Una paletta classica, come quella di Aquolina, combina originalità e buon gusto.

QUATTRO. ACCOPPIATA URBAN CHIC: Un abbinamento perfetto firmato Liu Jo: un paio di jeans, meglio se effetto bottom up, e cappottino o giacca scura dal taglio originale ma bon ton.

CINQUE. UN TOCCO DI COLORE: Coloriamo con allegria: il rosso di questa borsa US Polo Assn. e del portamonete Thun, ad esempio, contrastano con il total black richiamando l’attenzione con stile.

DIVA DI SERA: Questo poker di mise serali di JLaw viene direttamente dalle passerelle di Dior, impreziosito da scarpe-gioiello.

Per le premiere di Hunger Games: La ragazza di fuoco ha messo letteralmente le ali ai piedi. A Roma ha puntato sul modello Chaos di Manolo Blahnik, a Londra sulle Bond di Kurt Geiger e a Los Angeles le Tribeca di Brian Atwood. Linee morbide ma anche trasparenze audaci, per una bellezza seducente ma raffinata.

L’articolo è stato pubblicato sul mensile “Hunger Games Magazine”, dicembre 2013