Da poche ore sono ufficialmente tra i giornalisti stranieri scelti a votare per i Golden Globe Awards, i premi più importanti dopo gli Oscar. Organizzati dall’Hollywood Foreign Press Association, racchiude ad oggi 310 giornalisti di tutto il mondo (qui l’elenco completo con tutti i nomi, tra cui il mio). Tra di loro ci sono nomi di colleghi internazionali che stimo moltissimo e sono certa che insieme faremo un lavoro incredibile per l’edizione 81 che si terrà nel 2024 (qui la pagina con la mia biografia sul sito).
Sul palco il meglio del cinema e della TV. Insomma uno spettacolo pirotecnico per me che ho sostenuto una tesi di laurea in serie tv (quando ancora si considerava un medium di serie B, oltre 20 anni fa), ho lavorato e lavoro con riviste e festival legati alla serialità (oltre che al cinema, ovviamente).
Ricordo che da piccola, quando in casa le voci erano troppo alte perché riuscissi a far sentire la mia, allora abbassavo il volume nella mia testa e il rumore di fondo scompariva. Come per magia apparivano d’incanto una famiglia e alcuni amici che sceglievo, un mondo in cui sapevo di far parte. Non erano mai le cheerleader o gli sportivi, piuttosto quelli del creek, i misfit, i gleek.
La HFPA ha fatto un restyling anche nel tipo di membri che ha scelto come votanti mescolando voci e interessi diversi, autorevoli nel proprio campo e provenienti da tutto il mondo. E io sono orgogliosa di esserci. Così come sono: nerd, pop e con una drag queen Armadillo come fata madrina.