Il sito di Io donna mi ha intervistata sul tema di body positivity e body shaming, dopo la campagna social "Curvy (e sto)"
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Foto di: Vanessa Arciero/SoFashion

Il settimanale femminile Io donna ha pubblicato nel 2020 il mio articolo Le avventure di una curvy (risolta) sulla body positivity e torna a chiedermi un parere sul messaggio corretto da lanciare in materia con un’intervista per l’approfondimento “La body positivity e quelle paladine troppo perfette: qual è il messaggio corretto?”, pubblicato il 5 ottobre e realizzato da Laura Salonia e Angela Cotticelli.

Ecco cosa scrivono di me:

Alessandra De Tommasi: il blog, la campagna Curvy e i talk

«Lo scorso anno ho creato il blog Air Quotes, dove dedico gran parte delle mie energie a parlare di body positivity. Dopo l’articolo di giugno su iODonna ho promosso la mini campagna social “Curvy (e sto)” e ho continuato a parlare di questo tema. Il 17 ottobre sarò relatrice del talk “Imperfetta ma sexy”. Ho partecipato agli speech sull’identità di genere di Terre des hommes a Milano e al progetto fotografico al femminile 07 Dolori dell’artista francese Nordine Sajot».

Che cos’è il Body shaming
«A parte una breve e dolorosa parentesi di dieta, che mi ha portato a pesare 59 kg per 173 cm di altezza, sono e sono stata sempre una taglia morbidissima – continua De Tommasi – Mi sono beccata gli insulti sia dal vivo che dagli hater online e fino a pochissimo tempo fa pensavo di essermela cercata perché sono una buona forchetta, abituata ad associare il cibo alla gioia e all’amore e non voglio rinunciarci, né continuare a scusarmi per il mio ingombro.
«Ora ho smesso di prendermi in giro»
Mi sono presa in giro dicendo di essere una “taglia Nutella” o “diversamente magra”, ma ora ho smesso di dare spiegazioni e di chiedere permesso. Per la prima volta in 40 anni quest’estate non solo ho indossato un bikini ma mi ci sono anche fatta una bella foto. Quello che vedo quando la guardo non sono i rotolini o le maniglie dell’amore, ma il sorriso finalmente sereno di chi sta iniziando a volersi bene. Oltre che a infischiarsene del giudizio altrui pretendendo, comunque, rispetto», ricorda Alessandra De Tommasi.

L’articolo completo è stato pubblicato sul sito di Io donna il 5 ottobre 2020 ed è disponibile qui