Gli anelli sono spesso associati alla promessa di un legame, per me sono uno splendido simbolo di libertà, come diceva Samantha in Sex and the City
Samantha di Sex and the City e il famoso anello a forma di fiore di diamanti

Ho la fortuna di avere un amico artigiano orafo che mi porta in giro per le fiere dei gioielli a spiegarmi i vari tagli delle pietre (il mio preferito ovviamente richiama il cibo, il “baguette”), ma io faccio la ribelle e compro bijoux d’acciaio. In fondo so che ha ragione a dire che è meglio puntare sull’oro, anche nella lungimirante possibilità di fonderlo e trasformarlo, eppure mi piace cambiare e la tentazione di uno sbrilluccichio in vetrina è troppo forte per resistere.

La nota positiva è che mi affeziono facilmente e poi tendo ad indossare per anni sempre gli stessi accessori. Non serve Nostradamus a capire che i miei preferiti restano gli anelli. Sembra bizzarro, perchè non li associo minimamente al concetto di legame eterno – con marcia nuziale e compagnia bella – ma al simbolo più scintillante della libertà, anche se speccio mi piacciono quelli senza pietre. Li guardo e mi sento completa, sicura, persino un po’ vanitosella, a volte. Come Samantha che voleva a tutti i costi comprare all’asta un anello di diamanti a forma di fiore per dimostrare a se stessa di poterlo fare, senza aspettare un principe azzurro con una dichiarazione in ginocchio (il resto è storia).

Anelli provenienti dal Cairo, Dubai, Nassau, Sinta, Macao e Los Angeles

I miei preferiti restano quelli che compro in giro per il mondo, non hanno un brand nè vengono da gioiellerie di grido, ma sono scovati in negozietti scovati quasi per caso e li custodisco con cura perchè hanno un valore affettivo non quantificabile con le monete.

PALOMA PICASSO – OLIVE LEAF di Tiffany & Co.

Uno dei poster di Tiffany & co. con l’anello Olive Leaf

Strano ma vero, è un caso che quest’anello porti il nome della foglia d’ulivo, uno degli alberi centenari della mia terra d’origine, il Salento, perchè l’ho visto in una delle vetrine di Tiffany & Co. di fronte a Glendale, a Los Angeles, e ho pensato che avesse una semplicità disarmante. Soprattutto se confrontato a quegli sfacciati diamanti d’oro giallo a pochi centimetri. E così non ho saputo resistere perchè sapevo che lo avrei indossato spessissimo, come in un piccolo abbraccio sul dito, capace di avvolgere e incapsulare le emozioni e trasmetterle a chi amo. Ecco perchè lo indosso tutti i giorni, con la stessa emozione di quel caldo pomeriggio californiano.

Dettagli sul sito di Tiffany & Co.

SAVE THE CHILDREN ring di BVLGARI

Eva Green con l’anello BVLGARI di Save the Children

Non mi separo mai da questo anello perchè mi ricorda tutta la paura e l’eccitazione di un nuovo capitolo della mia vita. Avevo appena rassegnato le dimissioni da un lavoro che amavo alla follia in una città che non mi capiva affatto per un salto nel vuoto. A volte le scelte più sagge sono quelle senza garanzie, all’apparenza imprudente. E questo design così solido, deciso, capace quasi d’intimorire per la sua linearità mi ha ricordato le cose importanti nella vita, i momenti in cui si deve prendere una posizione. In questo caso aveva anche un doppio significato: stare dalla parte dei bambini in difficoltà e ascoltare la loro voce, oltre che la mia.

Dettagli sul sito di BVLGARI

LOVE RINGS di Morellato

Uno spot Morellato con Michelle Huziken

Questo anello ha una delle storie più bizzarre che mi siano mai capitate. L’ho comprato insieme ad un’amica perchè ha un motivo a cuori ricorrenti e mi sembrava piuttosto originale per celebrare le nostre maratone del mercoledì sera tra ragazze, a guardare insieme Sex and The City. Io e lei con lo stesso anello al dito? Quanta poesia! Anni dopo, in una città diversa, ho scoperto che un’altra amica aveva lo stesso anello. Il nostro rito era una cena ricorrente, sempre allo stesso ristorante giapponese: a tavola ci scambiavamo gossip, regali di compleanno e risate a perdifiato. Oltre a tanti tanti abbracci. Quando abbiamo scoperto dell’anello abbiamo iniziato a metterlo ad ogni cena così la proprietaria l’ha scambiato per fedine iniziando a trattarci come fidanzate. Abbiamo provate a spiegare l’equivoco ma ad un certo punto era evidente che ci considerasse la sua coppia di clienti gay preferite e ormai sarebbe stato impossibile farle cambiare idea. Così è diventato una specie di gioco ricorrente, al punto che a beneficio della signora curiosona abbiamo inventato di sana pianta un fantomatico appartamento condiviso, in cui avevamo persino tanti gatti. A dimostrazione del fatto che i ricordi legati ad un gioiello non hanno prezzo e l’abitudine d’indossarlo quotidianamente non ne sminuisce minimamente il valore.

Dettagli sul sito di Morellato

Le altre puntate della rubrica Air Quotes Approved:

1° puntata: 3 serie tv con tematiche LGBT da non perdere

2° Puntata: 3 commedie romantiche inedite e in streaming da guardare subito

4° puntata: 3 romanzi distopici e young adult da leggere tutto d’un fiato

5° puntata: 3 semplici trucchi per rendere il make-up magico

6° puntata: 3 pagine Facebook per farsi quattro risate online

7° puntata: 3 arredi Ikea per rendere lo studio più pratico

8° puntata: 3 fragranze per lasciare il segno

9° puntata: 3 parchi divertimento internazionali per ritrovare il proprio lato bambino

10° puntata: 3 cartoon Anni Ottanta da rivedere no stop

11° puntata: 3 oggetti cult per rituffarsi negli Anni Ottanta

12° puntata: 3 creme viso per idratare e proteggere

13° puntata: 3 serie tv Netflix fuori dal comune

14° puntate: 3 storie tv per un tuffo negli Anni Novanta

15° puntata: 3 gioiellini comedy per un viaggio negli Anni Novanta

16° puntata: 3 idee firmate Flying Tiger per una scrivania più vivace

17° puntata: 3 segreti per una parentesi di relax

18° puntata: 3 commedie sul potere del body love