Volersi bene è un percorso che passa anche attraverso l'accettazione del proprio corpo, di qualunque dimensione e forma. Ecco tre donne in TV che hanno abbracciato l'inclusività in maniera positiva.
Gabourey Sidibe ed io al Festival della TV di Monte-Carlo

Il tema della body positivity mi sta talmente a cuore che gli ho dedicato un’intera sezione del mio sito. Ho capito solo da poco l’importanza non solo di accettarsi ma di amarsi proprio così come si è. In TV, soprattutto di recente, i modelli proposti sono leggermente più inclusivi e meno giudicanti. Dopo aver proposto tre commedie sul potere del body love e aver raccontato sul settimanale Io donna le mie avventure da ragazza curvy, ho deciso di fare mente locale sui modelli di riferimento sull’autoaccettazione nelle serie tv. Tre donne, in particolari, mi hanno colpito. Lo so che da Glee ad Ugly Betty le storie seriali hanno cantato le lodi dei brutti anattroccoli di successo, passando poi da storie come Orange is the new black dove non si chiede nè scusa nè permesso e le carcerate si mostrano con onestà disarmante senza sovrastrutture. Alcuni telefilm come Shrill e Insatiable hanno fatto scalpore sul tema del body shaming per ragioni diverse, ma queste sotto non sono focalizzate sul tema, anzi in alcuni casi normalizzano e non sottolineano il capitolo “peso”, perchè l’argomento è tutt’altro.

Ecco le 3 storie tv con body positivity che puntano all’inclusività consapevole:

EMPIRE

Gabourey Sidibe è arrivata alla ribalta con un gioiellino come Precious e io ero curiosissima di conoscerla, al Festival della TV di Monte-Carlo. Si è rivelata di una dolcezza disarmante, una di quelle persone che ne hanno passate tante e, con gli occhi, senza bisogno di parole, ti chiede solo un pizzico di gentilezza. Come se toccasse agli altri “concederle” un posto, come se per tutta la vita abbia sempre chiesto il permesso, per evitare di ricevere aggressioni verbali e non. Quando l’ho ritrovata in Empire – la serie hip hop con Taraji P. Henson – mi aspettavo di ritrovarla nel solito ruolo dell’assistente vessata e maltrattata, invece no. Del suo peso non solo non si parla mai, ma si punta tutto sulle doti da imprenditrice, sulle qualità umane e sulla straordinaria duttibilità sul posto del lavoro. Veste sempre con abiti pazzeschi, senza sacchi che ne nascondano le curve, e gira una delle scene di sesso più bolletti della serie con uno dei maschietti più attraenti della serie. E si sente potente, bellissima, sicura di sè perchè non riceve un trattamento speciale. Zero compassione e massimo rispetto: ottiene quello che ogni ragazza plus size vorrebbe ricevere. Il tutto senza proclami, ma con fatti concreti e una storyline inattaccabile.

IL TRONO DI SPADE

Gwendoline Christie è una donna fuori dal comune, e non solo per la sua altezza statuaria (191 centimetri). L’ho incontrata spesso ad eventi legati a Il trono di spade e una volta ha pure fatto un photobombing durante un mio selfie con Nicolaj Coster-Waldau. Simpatia, intelligente e sveglia, si è sorbita anche lei una buona dose di beffe, con relativa messa in discussione della propria femminilità. Dopo la serie ha ricoperto ruoli di spessore e di forza (come in Hunger Games), che esaltassero le sue qualità invece di nasconderle, come dovrebbe essere. D’altronde il mondo di George R.R. Martin non risparmia nessuno nè riserva trattamenti di favore e così ogni personaggio prima o poi arriva ad abbracciare se stesso così com’è. Brienne si è sentita dire di non essere mai abbastanza per diventare una lady nè un guerriero. E invece trova il suo posto, nessuno provi a toglierglielo!

DROP DEAD DIVA

Delle tre questa è l’unica serie che ha come premessa quella del body love perchè la protagonista, Deb, una modella bionda e non proprio sveglissima (talmente insipida da non essere accettata in Paradiso perchè non ha compiuto nessuna azione degna di nota o di demerito), muore e si ritrova reincarnata nel corpo e con la mente di una talentuosa avvocatessa curvy, Jane. Immaginate lo shock di questa taglia Barbie nel ritrovarsi di colpo in un corpo con un ingombro decisamente maggiore. Per la modella all’inizio non c’è punizione peggiore. Il viaggio di questa donna inizia decisamente in salita ma mettersi nei panni di qualcun altro (in questo caso letteralmente) la aiuta a cambiare prospettiva. Questa storia mi ha commosso e divertito perchè la dice lunga su apparenza e pregiudizi, sul posto di lavoro e fuori. Lasciare che il peso corporeo definisca qualcuno non è accettabile, ma prima ancora di chiedere rispetto agli altri dobbiamo essere noi i primi a concedercelo…

Le altre puntate della rubrica Air Quotes Approved:

1° puntata: 3 serie tv con tematiche LGBT da non perdere

2° Puntata: 3 commedie romantiche inedite e in streaming da guardare subito

3° puntata: 3 anelli da portare sempre con sè

4° puntata: 3 romanzi distopici e young adult da leggere tutto d’un fiato

5° puntata: 3 semplici trucchi per rendere il make-up magico

6° puntata: 3 pagine Facebook per farsi sane risate online

7° puntata: 3 arredi Ikea per rendere lo studio più pratico

8° puntata: 3 fragranze per lasciare il segno

9° puntata: 3 parchi divertimento internazionali per ritrovare il proprio lato bambino

10° puntata: 3 cartoon Anni Ottanta da rivedere no stop

11° puntata: 3 oggetti cult per rituffarsi negli Anni Ottanta

12° puntata: 3 creme viso per idratare e proteggere

13 puntata: 3 serie tv Netflix fuori dal comune

14 puntate: 3 storie tv per un tuffo negli Anni Novanta

15° puntata: 3 gioiellini comedy per un viaggio negli Anni Novanta

16° puntata: 3 idee firmate Flying Tiger per una scrivania più vivace

17° puntata: 3 segreti per una parentesi di relax

18° puntata: 3 commedie sul potere del body love

20° puntata: 3 trucchi veloci per rendere il make-up più resistente

21° puntata: 3 parchi divertimento italiani da riscoprire insieme